L'INDISPONIBILITA' DEL TIPO CONTRATTUALE: PROBLEMI DI QUALIFICAZIONE GIURIDICA DEL LAVORO ACCESSORIO

Abstract

La prestazione lavorativa di tipo accessorio costituisce una delle forme speciali di lavoro introdotte dalla l. n. 276/2003 (c.d. riforma Biagi), la cui storia evolutiva è stata estremamente tormentata, nonostante la sua introduzione sia stata principalmente legata, da un parte, al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso, e dall’altra, al mantenimento, nel mercato del lavoro, di soggetti in procinto di uscirne ovvero con difficoltà ad entrarvi. L’evoluzione di tale tipologia lavorativa ha trovato il suo culmine con l’introduzione del d.l. 24 aprile 2017, n. 50, convertito in l. 21 giugno 2017, n. 96 che, all’art. 54 bis ha disciplinato le c.c.d.d. nuove “prestazioni occasionali”, suddivise nei due istituti del contratto di prestazione occasionale e del libretto famiglia. La nuova disciplina si è differenziata significativamente da quella pregressa di c.d. lavoro accessorio, pur prendendo interamente le mosse da quest’ultimo. Il presente elaborato ha quindi analizzato le peculiarità proprie dell’istituto del lavoro accessorio, con particolare riguardo alla problematica inerente la natura giuridica di tale tipologia di lavoro – con tutte le interpretazioni, giurisprudenziali e dottrinali, legate al concetto di c.d. indisponibilità del tipo - oltre che ai risvolti pratici dell’istituto che coinvolgono sia la disciplina sostanziale applicabile, sia i controlli circa l’uso illegittimo o, alle volte, l’abuso di tale istituto.