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Title: L’ADHD COME PROBLEMA SOCIALE
Authors: ROCIOLA, GIUSEPPE
Advisor: D'AMATO, MARINA
Keywords: ADHD
BIO POLITICA
Issue Date: 25-Mar-2020
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Nella cultura contemporanea la scienza empirica ha decisamente consolidato la sua autorità epistemica nello scoprire nuove verità sul funzionamento della mente dell’uomo. Questo ruolo lo hanno assunto in modo particolare le Neuroscienze, fra le ultime nate in seno alla scienza medica, che spesso con toni trionfalistici sembrano poter promettere una solida cornice nella quale inquadrare qualunque fenomeno umano, dal comportamento all’economia, al marketing, alla vita amorosa, alla malattia mentale, alla sofferenza ed alla felicità. Avere un atteggiamento critico non vuol dire sposare ipotesi eziologiche che escludano le basi organiche nella comprensione della mente umana ed in particolare dei suoi disturbi; bensì sposiamo un quadro di complessità nell’eziologia dei fenomeni umani e della necessità delle implicazioni psicosociali che questi inevitabilmente comportano. Le aree e le funzioni interessate dai fenomeni umani riguardano sempre il corpo – luogo di comunione con il mondo – ma, almeno con la stessa dignità epistemica, sia la mente individuale che la società. Noi ci occupiamo di una questione spinosa di per sé, in quanto riguarda non solo un fenomeno umano, in particolare una malattia, per di più una malattia con eziologia e decorso ancora controversi tanto che la stessa comunità scientifica è fortemente divisa. Il campo è conteso dal modello biomedico e da quello costruzionista – ma il primo, grazie al progresso tecnologico che ha permesso l’implementazione di metodi d’indagine non invasivi e di conseguenza l’acquisizione di una enorme di nuovi dati, ha assunto un certo predominio. Il modello biomedico affronta lo studio dei fenomeni umani con le stesse metodologie che si applicano allo studio dei fenomeni naturali, facendo riferimento al paradigma delle scienze della vita (biologia, biochimica, genetica, etc…). Il modello costruzionista, di converso, sostiene le caratteristiche di specificità ed irriducibilità dei fenomeni umani, distinguendoli in tal senso da quelli naturali. Ci inseriamo in questo dibattito attraverso lo studio del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività – ADHD. L'ADHD rientra nella categoria dei Disturbi del Neurosviluppo, gruppo di condizioni che esordiscono nel periodo dello sviluppo e si caratterizzano per un deficit che causa una compromissione nel funzionamento personale, sociale e scolastico. La caratteristica fondamentale dell’ADHD è la persistente presenza di un quadro caratterizzato da disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con lo sviluppo e il funzionamento. Le stime epidemiologiche si attestano intorno all’1,5%; in realtà il dato è molto controverso. Innanzitutto oscilla in diversi paesi ed anche al loro interno: per alcuni perché sarebbero determinate configurazioni culturali ad elicitare quella risposta che noi chiamiamo ADHD; per altri, sull’altro versante, perché in alcuni contesti si stimerebbe e quindi si diagnosticherebbe per difetto o per eccesso. In entrambi i casi emerge subito una dimensione sensibile alla dimensione socioculturale di questo fenomeno. Dopo un inquadramento teorico del fenomeno lo abbiamo studiato sul campo attraverso le storie di vita dei genitori di bambini iperattivi, scoprendo che, come l’isteria di fine ottocento rappresentò il simbolo della repressione del godimento femminile ed allo stesso tempo la ribellione ad essa, cosi l’ADHD rappresenta il controllo senza controllore del corpo e del comportamento del bambino. Mentre il sintomo isterico si esprimeva in modo simbolico perché c’era ancora l’impalcatura simbolica, l’AHDH è il “NO!” del bambino all’Altro: genitore, scuola, istituzione. La scuola è il teatro sociale privilegiato in cui si manifesta questo NO! all’Altro, in altri termini il rifiuto alle stesse forze della biopolitica, a quelle forze che organizzano i comportamenti per ottenerne prestazioni produttive. L’ADHD si manifesta come il sintomo della società occidentale consumistica ed iperattiva in cui i sistemi simbolici hanno perduto la loro capacità strutturante.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40849
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
Appears in Collections:Dipartimento di Scienze della Formazione
T - Tesi di dottorato

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