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http://hdl.handle.net/2307/40815
Title: | LA VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI : L’ADOZIONE DELLA FAIR VALUE ACCOUNTING NEL SETTORE BANCARIO TRA DOTTRINA SCIENTIFICA E PRASSI CONTABILE | Authors: | POMPILI, MARCO | Advisor: | TUTINO, MARCO | Keywords: | FAIR VALVE STRUMENTI FINANZIARI |
Issue Date: | 11-Mar-2020 | Publisher: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | Il presente elaborato si concentra principalmente sul tema della value relevance delle stime di fair value degli strumenti finanziari per gli utilizzatori del bilancio, e più in generale per il mercato finanziario. Nello specifico le analisi sono state concentrate per lo più con riferimento a valori di fair value calcolati ricorrendo a input non osservabili, direttamente o indirettamente, sui mercati finanziari. In un tale contesto emerge, infatti, un trade-off tra rilevanza ed affidabilità dell’informativa finanziaria in grado di minare il fine stesso del bilancio così come definito in ambito internazionale da IASB e FASB, ovverosia supportare gli utilizzatori dello stesso, ed in particolare gli investitori terzi, nel processo decisionale di allocazione delle risorse economiche. Il tema della necessità di adottare parametri per le valutazioni di bilancio non offerti dal mercato, dunque osservabili, ma scelti discrezionalmente dal management è stato ampiamente trattato in letteratura nel corso degli ultimi anni, con molti autori che hanno individuano problemi non irrilevanti legati all’applicazione della fair value accounting. Sono, infatti, molteplici le posizioni in letteratura in accordo alle quali il fair value si mostra un criterio valevole nel caso in cui i mercati finanziari sono efficienti, con il financial reporting che viene quindi utilizzato per soddisfare le esigenze dei fornitori di risorse economiche attuali e prospettici, mentre, invece, perde di rilevanza se i mercati sono imperfetti e incompleti, con il financial reporting che in tal caso deve essere in grado di soddisfare le esigenze di monitoraggio del management manifestate dagli shareholder attuali, ovvero, un bilancio che si deve focalizzare sulle transazioni passate ricorrendo a misure entity-specific. Interessante è dunque comprendere quali siano le problematiche emerse in conseguenza dell’applicazione del fair value soprattutto alla luce delle evidenze emergenti dalla recente crisi finanziaria e dai cambiamenti introdotti dagli standard setter nei principi contabili che regolano tale logica valutativa. Sotto questo punto di vista è bene sottolineare che negli ultimi anni il fair value è stato oggetto di un ampio progetto di modifica che ha portato alla emanazione dello IFRS 13 “Fair Value Measurement”, che introduce una nuova definizione dello stesso e indicazioni per una sua corretta determinazione, e all’emanazione dell’IFRS 9 “Financial Instruments” volto a modificare sostanzialmente le regole per la contabilizzazione in bilancio degli strumenti finanziari, principale classe di attività interessata dalla valutazione al fair value. Alla luce di ciò, il presente lavoro presenta come obiettivo proprio quello di inquadrare e illustrare le problematiche sorte nel corso degli ultimi anni attorno al criterio valutativo del fair value. A tal fine è stata ripercorsa l’evoluzione storica del criterio oggetto di analisi ed è stata effettuata una analisi della principale letteratura sul tema, internazionale e nazionale. In ultimo è stata presentata un’analisi empirica effettuata al fine di indagare la value relevance delle valutazioni al fair value degli strumenti finanziari, con particolare attenzione alle possibili differenze che emergono nel caso di fair value calcolati con dati di mercato e nel caso di fair value calcolati con l’utilizzo di tecniche valutative fondate su dati non osservabili esternamente alle entità. L’analisi è stata svolta anche con l’obiettivo di comprendere se, e nel caso con quale intensità, la value relevance delle valutazioni al fair value può essere funzione della categoria contabile nella quale gli strumenti finanziari vengono ricompresi sulla base del disposto dei principi contabili in vigore. Tale ultimo punto assume notevole rilievo proprio in considerazione del cambiamento in atto nell’impianto contabile sul tema della contabilizzazione degli strumenti finanziari. I risultati dell’analisi, condotta su un campione composto da 377 imprese bancarie operanti in Europa e negli USA, osservate per il periodo compreso tra il 2011 ed il 2016, confermano l’esistenza di una relazione positiva tra valutazione al fair value alla data di redazione del bilancio e capitalizzazione di mercato alla stessa data. Relazione questa che diventa negativa nel caso in cui per la valutazione vengono utilizzati input non osservabili sul mercato come anche nel caso in cui si stiano valutando strumenti finanziari differenti da quelli contabilizzati al fair value riconosciuto a conto economico, ovvero essenzialmente strumenti finanziari differenti da quelli detenuti per finalità di negoziazioni di breve periodo. Alla base del miglioramento della value relevance di tale categoria sembra proprio esserci il breve orizzonte temporale delle stime di fair value, caratteristica questa che migliora la percezione da parte degli investitori circa l’affidabilità dei valori di bilancio e che dunque incide positivamente sulla loro rilevanza. L’analisi effettuata estende dunque la letterature esistente sul tema della value relevance del fair value riscontrando come la stessa possa variare al variare degli input utilizzati ed anche al variare della classificazione in bilancio degli strumenti finanziari. Tali evidenze, soprattutto considerando il peso assunto dagli strumenti finanziari valutati con input non direttamente osservabili sul mercato, richiedono che sia posta particolare attenzione nella definizione della composizione ottimale di attività e passività finanziarie. In tal senso, il management nel processo di determinazione del portafoglio di strumenti finanziari sarà pertanto chiamato a considerare fattori quali la classificazione gerarchica delle valutazioni al fair value degli stessi ed anche la relativa modalità di contabilizzazione, con l’obiettivo finale di non vedere penalizzato l’andamento di mercato delle azioni societarie. Inoltre, tenendo in considerazione il processo di aggiornamento del set di principi contabili inerenti la contabilizzazione degli strumenti finanziari avviato congiuntamente da IASB e FASB, l’analisi del contesto in essere precedentemente a tali aggiornamenti permette di comprendere quale era lo status derivante dalle norme contabili in vigore e di analizzare, seppur teoricamente fino all’applicazione a regime dei nuovi principi, quali possano essere gli impatti delle modifiche effettuate. | URI: | http://hdl.handle.net/2307/40815 | Access Rights: | info:eu-repo/semantics/openAccess |
Appears in Collections: | T - Tesi di dottorato Dipartimento di Economia Aziendale Dipartimento di Economia Aziendale |
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