Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/40805
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dc.contributor.advisorSAMPAOLO, GIOVANNI-
dc.contributor.advisorPICCOLO, LAURA-
dc.contributor.authorMARCONI, EDOARDO-
dc.date.accessioned2022-05-25T14:02:48Z-
dc.date.available2022-05-25T14:02:48Z-
dc.date.issued2020-04-24-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/40805-
dc.description.abstractLa mia tesi di dottorato ricostruisce i primi dieci anni di attività teatrale e il contesto storico, politico e sociale della Berlino del dopoguerra, divisa in quattro settori, ma non ancora dal Muro. La necessità di abbattere i pregiudizi antisovietici e annientare ogni residuo ideologico nazista si rivela di fondamentale importanza per poter esportare nella SBZ il “modello sovietico” che ovviamente riguarda anche l’aspetto culturale. Grazie a un lavoro di ricerca nell’archivio del Maxim-Gorki-Theater e a delle preziose testimonianze è stato possibile ricostruire la storia legata alla fondazione del teatro che affonda le proprie radici nell’esilio moscovita di alcuni artisti e intellettuali, tra cui Maxim Vallentin che da Weimar giunge a Berlino all’inizio del 1952 con il Junges Ensemble, la sua compagnia itinerante, con l’incarico di fondare il Maxim-Gorki-Theater per ufficializzare il metodo Stanislavskij. Tra i contributi più importanti occorre citare quello di Hans-Rainer John, amico di Maxim Vallentin e drammaturgo del Maxim-Gorki-Theater, dove lavora fino al 1958. John, oltre a condividere i propri ricordi, ha fornito materiale statistico dal proprio archivio privato riguardante il numero delle rappresentazioni e la media degli spettatori dei primi anni, grazie al quale è stato possibile constatare l’effettiva popolarità del “Russentheater” tra la popolazione berlinese e supplire alle numerose lacune presenti nell’archivio del Maxim-Gorki-Theater. Un altro contributo viene fornito da Ilsedore Reinsberg, studentessa della Theaterhochschule Hans Otto di Lipsia, che nel 1975 ha intervistato Maxim Vallentin. La ricostruzione dei primi dieci anni di attività del Maxim-Gorki-Theater, fondato «als ein Ort zur Pflege russischer und sowjetischer Theaterkunst», è stata possibile anche grazie alle numerose recensioni pubblicate sui vari quotidiani dell’epoca, che hanno permesso di analizzare i testi rappresentati, quasi tutti sconosciuti, ed evidenziarne le mancanze, dovute sia a un’errata trasposizione, sia alla debolezza e alla monotonia dei contenuti. Ciononostante, si è optato per un riassunto dettagliato della trama di alcuni testi rappresentati negli anni Cinquanta a causa della loro irreperibilità, dovuta alla mancata pubblicazione e all’opera di censura a posteriori, iniziata con la costruzione del Muro di Berlino il 13 agosto 1961, con cui la SED avrebbe voluto cancellare un inizio fallimentare e, quindi, scomodo, di cui non vi traccia nella storia della drammaturgia della DDR. A conferma del fallimento degli obiettivi legati alla fondazione del Maxim-Gorki-Theater, Gerhard Wolfram riporta, in un articolo pubblicato l’11 aprile 1959 sull’organo ufficiale della SED, la disfatta della drammaturgia berlinese e del Gorki, in cui lavora come drammaturgo. La causa di questo insuccesso è duplice ed è da ricercarsi sia nella mancanza di dialogo tra teatro e pubblico, sia nel clima di tensione e nella mancanza di collaborazione tra i vari teatri di Berlino est, cui di fa esplicito riferimento. I risultati fallimentari dei primi anni di attività del Maxim-Gorki-Theater sono da considerarsi non come un insuccesso drammaturgico, bensì come un fiasco ideologico, in quanto sintomatici dell’insofferenza della popolazione per la propaganda della SED. La costruzione del Muro non giova al Maxim-Gorki-Theater che viene sempre più trascurato a favore degli altri teatri della città. Sarà Albert Hetterle ad assumere nel 1968 la direzione del Gorki, ruolo che manterrà fino al 1994, e a conferirgli un nuovo profilo, trasformandolo in un palcoscenico contemporaneo e all’avanguardia con il consenso della SED che, avendo isolato il nemico, non sente più, dagli anni Settanta, la necessità di avere un proprio teatro di propaganda. La Wende e gli avvenimenti che porteranno alla riunificazione contribuiranno ulteriormente a lasciare in ombra i primi anni di storia del Maxim-Gorki-Theater e il suo archivio che presenta numerose lacune e che non sarà consultato fino al 2016.en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treen_US
dc.subjectRDTen_US
dc.subjectSTORIAen_US
dc.subjectTHEATERen_US
dc.titleIL MAXIM-GORKI-THEATER : STORIA DI UN’ISTITUZIONE SOVIETICA A BERLINOen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::LETTERATURA TEDESCAen_US
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA TEDESCAen_US
dc.subject.anagraferoma3Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artisticheen_US
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere*
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
Appears in Collections:Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere
T - Tesi di dottorato
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