Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/40783
Title: LA “NUOVA” PRIVACY DEL LAVORO ED I CONTROLLI AZIENDALI
Authors: Ippoliti, Andrea
Advisor: Proia, Giampiero
Keywords: LAVORO
INFORMATIVA
PRIVACY
Issue Date: 19-Apr-2019
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La presente tesi è incentrata sull'analisi dell'impatto delle nuove fonti normative in materia di privacy all'interno del rapporto di lavoro. Si è proceduto ad una ricostruzione normativa della disciplina significativa in materia, prendendo le mosse dalla Carta Costituzionale e dallo Statuto dei Lavoratori che per molti anni sono stati di fatto le principali fonti in materia. Negli anni '90 sono intervenute molte fonti di matrice comunitaria che hanno portato all'emanazione del D.Lgs. n. 196/2003, c.d. “codice della privacy” ed all'istituzione del Garante per la protezione dei dati personali, ovvero l'autorità indipendente in materia di dati personali che nel tempo ha acquisito un ruolo sempre più centrale nel “sistema privacy” attraverso le sue decisioni e l'emanazione di Linee-guida anche e soprattutto in materia di rapporto di lavoro. Infine, la rassegna delle fonti normativa in materia è proseguita con l'analisi della recente “rivoluzione” in materia di privacy contraddistinta dalla recente entrata in vigore del Regolamento UE n. 2016/679 c.d. GDPR (25 maggio 2018) e del Jobs Act, con particolare riferimento al D.Lgs. n. 151/2015. Questi ultimi due atti normativi hanno generato una rivoluzione copernicana nel sistema privacy, in particolare il GDPR ha disciplinato molto più puntualmente la materia del trattamento dei dati personali stabilendo una disciplina comune per tutti i Paesi UE, adeguando la vecchia disciplina, sempre di matrice comunitaria, alla Società dell'informazione e del digitale, richiedendo ai titolari dei trattamenti, datori di lavoro compresi, una serie di nuovi adempimenti, finalizzati alla protezione del bene-dato personale. Sul lato strettaemente giuslavoristico il D.Lgs. n. 151/2015 (ultimo dei decreti attuati della Riforma Jobs Act) ha adeguamento all'impresa digitale il vecchio art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, “liberalizzando” quei controlli effettuati tramite gli strumenti di lavoro, come il computer, imponendo però il rispetto della disciplina generalista in materia di protezione dei dati personali. Il coordinamento tra GDPR e Jobs Act è così assicurato dai rimandi inseriti in ciascun testo. Ed infatti, l'art. 88 del GDPR fermi restando i principi generali della nuova normativa in materia di privacy rimette agli Stati membri la previsione di una specifica disciplina di settore in materia di rapporto di lavoro. Del pari, l'art. 4, III comma, dello Statuto dei Lavoratori impone ai fini della validità della legittimità dei controlli il rispetto della normativa generale in materia di privacy. Dopo la ricostruzione e rassegna normativa, si è proceduto all'analisi dell'impatto del GDPR e della nuova normativa di settore di diritto interno su alcune delle questione più problematiche in materia di riservatezza nel rapporto di lavoro. In particolare, si è analizzato l'impatto di tali previsioni sulla teoria dei controlli difensivi, osservando come i nuovi punti cardine interpretativi portano secondo alcuni a delle conclusioni diverse rispetto a quanto invece dottrina e giurisprudenza maggioritaria riteneva. Infine, nell'ultima parte dell'elaborato si è cercato di applicare le nuove regole in materia di privacy in azienda nella privacy, osservando come le nuove previsioni condizionino e regolino l'uso degli strumenti di lavoro e di controllo, in particolar modo con riferimento a quelli tecnologici. In ogni caso, si osserverà però che la disciplina giuslavorista in materia di privacy non è altro che un continuo bilanciamento tra l'interesse datoriale al controllo e l'aspettativa di riservatezza del lavoratore; il posizionamento del punto di equilibrio tra questi diritti di rilevanza costituzionale spiegherà la tutela che viene riconosciuta nell'ordinamento ai dati personali dei lavoratori
URI: http://hdl.handle.net/2307/40783
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
Appears in Collections:Dipartimento di Giurisprudenza
T - Tesi di dottorato

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