Estinzione del credito tributario per cause diverse dall’adempimento

Abstract

Con il presente lavoro si indagano i metodi di estinzione dell’obbligazione tributaria diversi dall’adempimento c.d. “ordinario”. In particolare, alla luce delle diverse forme di definizione agevolata dei debiti fiscali, introdotte negli ultimi anni nel nostro ordinamento giuridico, è nata l’idea di approfondire tutti quei casi in cui il contribuente riesce a liberarsi dell’obbligazione tributaria senza pagare, quindi, in modo non satisfattorio per lo Stato creditore. Fondamentale per tale ricerca è stato lo studio dell’obbligazione civile che, ancora oggi, è il paradigma sul quale i tributaristi modellano il rapporto che intercorre tra il contribuente e lo Stato. L’utilizzo di tale modello, infatti, rappresenta la conseguenza necessaria della natura pecuniaria del fabbisogno finanziario relativo alle spese pubbliche e deve la sua fortuna alla facile adattabilità alle esigenze amministrative in cui viene a collocarsi quale strumento giuridico di finanza pubblica. L’obbligazione, in altre parole, è la figura giuridica che rende meglio l’idea della posizione in cui si trova il contribuente: adempiere al proprio debito a prescindere dall’intervento dell’Amministrazione finanziaria, che il più delle volte è solo eventuale. L’analisi della natura dell’obbligazione di diritto civile e della sua corrispondente figura nella materia tributaria, però, è stato solo il punto di partenza del presente lavoro, ho, infatti, proseguito analizzando specificatamente la fase dell’estinzione dell’obbligazione tributaria, materia ove sono presenti le maggiori differenze rispetto la corrispondente disciplina civilistica. Affrontando il tema dell’adempimento che si potrebbe definire “fisiologico” dell’obbligazione tributaria ovvero il pagamento ho trattato anche di tutti quegli altri metodi di estinzione che comportano la piena soddisfazione dell’interesse pubblico: il pagamento da parte di un terzo (metodo che involve la tematica della disponibilità negoziale del debito d’imposta e della possibilità dello stesso di essere accollato da un terzo estraneo); il pagamento mediante cessione di beni culturali (modalità ricondotta allo schema della datio in solutum); la definizione consensuale del debito d’imposta e le dilazioni di pagamento. Ho poi analizzato i metodi di estinzione dell’obbligazione tributaria “non satisfattori” che si possono riscontrare nel nostro ordinamento: la confusione (metodo molto conosciuto dai civilisti); il condono tributario (metodo estintivo di grande attualità, che si configura però come una remissione arbitraria del debito fiscale); la transazione fiscale (che ancora oggi viene visto da alcuni come accordo dispositivo del credito tributario e da altri come mera ricognizione del debito fiscale da parte dell’imprenditore in crisi) e l’impossibilità sopravvenuta per causa non imputabile al debitore, come nei casi di calamità naturali, purtroppo frequenti nella nostra penisola. Infine, ho trattato dei metodi non satisfattori di estinzione dell’obbligazione tributaria per eccellenza, ovvero la prescrizione e la decadenza, istituti attraverso i quali assume rilevanza lo scorrere del tempo, permettendo al contribuente di liberarsi dai debiti fiscali senza pagare di fronte l’inerzia del creditore. Questi due istituti, molto noti nell’ambito del diritto civile, riscoprono nella materia tributaria tutte le loro particolarità e ancora oggi pongono all’interprete numerosi dubbi, evidentemente mai sopiti.