Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/40750
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dc.contributor.advisorMenduni, Enrico-
dc.contributor.authorEsposito, Oriella-
dc.date.accessioned2022-04-29T12:43:26Z-
dc.date.available2022-04-29T12:43:26Z-
dc.date.issued2017-06-26-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/40750-
dc.description.abstractQuesta ricerca è dedicata al profondo legame tra arte e spazio urbano, così come è stato affrontato dalle diverse pratiche artistiche che lo hanno visto consolidarsi negli ultimi decenni del Novecento. La città si è mostrata come determinante nel condizionare la cultura visuale e i processi artistici di interi decenni e sarà dunque il punto di partenza di questo percorso. Ho voluto individuare un’unica città per delinearne articolazioni e specificità, la scelta è caduta sulla città di Napoli che nei secoli si è distinta facendosi portavoce di una forte identità mediterranea e, nel Novecento, è stata protagonista di eventi storicamente rilevanti che l’hanno posta al centro di discorsi sociali, politici e artistici. Vedremo, come dal terremoto del 1980, la forza creativa e connettiva di una città ha potuto emergere con così tanto impeto, inaugurando nuove soluzioni espressive. Il capitolo che inaugura questa ricerca vuole consegnare al lettore dei punti fermi per la decodifica della città e delle sue modalità di produzione artistica. Il gallerista Lucio Amelio, con la collezione Terrae Motus, e con tutto ciò che negli anni successivi ne è derivato, ha aperto un varco indotto dal tragico terremoto del 1980 che ha imposto un cambiamento radicale nel vissuto collettivo, condizionando la forma della città e i suoi abitanti. Anche il cinema, il teatro e la fotografia hanno avuto modo di trovare una chiave di lettura sperimentale. L’artista - nella sua urgenza di rappresentazione - emerge come figura che sottostà alle mutazioni del tempo e dello spazio, non può imporsi nel restituire un’immagine definita della città, deve abbracciarne le contraddizioni, entrare in relazione con le singole e spesso indefinibili parti, senza entrare in connessione con una totalità che non esiste o che comunque non è rilevante perché vittima di un sistema complesso che tende all’infinito.en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treen_US
dc.subjectCINEMAen_US
dc.subjectARTEen_US
dc.subjectFOTOGRAFIAen_US
dc.subjectNAPOLIen_US
dc.subjectCITTA'en_US
dc.titleLA CITTA' DI NAPOLI COME SOGGETTO DI UNA SPERIMENTAZIONE IN DIVENIRE : PROCESSI DI INSEDIAMENTO E SEDIMENTAZIONE DELLE ARTI VISUALIen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONEen_US
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Ingegneria civile e Architettura::URBANISTICAen_US
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::Performing Artsen_US
dc.subject.anagraferoma3Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artisticheen_US
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Architettura*
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
Appears in Collections:Dipartimento di Architettura
T - Tesi di dottorato
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