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http://hdl.handle.net/2307/40695
Title: | LA DISINTERMEDIAZIONE CREDITIZIA | Authors: | DELLA ROCCA, FRANCESCO | Advisor: | BASSAN, FABIO | Keywords: | DISINTERMEDIAZIONE PEER-TO-PEER LENDING |
Issue Date: | 27-Mar-2019 | Publisher: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | Lo scopo del lavoro consiste nell’indagare il modello della disintermediazione creditizia: tale fattispecie risulta collocabile nell’ambito di un fenomeno più ampio che può identificarsi nella c.d. sharing economy. In particolare, quest’ultima, sfruttando la tecnologia, permette uno scambio di beni e servizi condivisi digitalmente; in definitiva, si tratta di un (nuovo) modello economico che ridisegna le coordinate sociali e di consumo. Il lavoro di Tesi, allora, mira a mettere in evidenza l’esigenza di una regolamentazione del fenomeno in discorso, tentando di dimostrare che la tutela dell’investitore deve passare da un corretto funzionamento dell’operato della piattaforma, avendo quest’ultima un ruolo centrale nella realtà pratica del fenomeno (indipendentemente dalla tipologia di crowdfunding o di altro modello prescelto). Con buona probabilità, ed è questo uno dei risultati cui perviene la Tesi, sembrerebbe preferibile identificare il fenomeno in oggetto come una nuova forma di intermediazione in quanto anche nel crowdfunding esiste un intermediario che assume sì veste nuova, ma necessita comunque di precisi obblighi di condotta. In sostanza, le istanze di tutela sono simili – quando addirittura maggiori – rispetto alle forme dell’intermediazione tradizionale con la conseguenza che è possibile configurare analoghi obblighi di condotta in capo all’intermediario. In quest’ottica, si è dimostrato che, se prevalesse l’idea che la disintermediazione comporti anche “disregolamentazione”, si correrebbe il rischio di lasciare gli investitori – nella maggior parte dei casi di tipo retail – privi di tutela. Ulteriore sviluppo della Tesi è consistito, quindi, nell’individuazione della disciplina applicabile al fenomeno oggetto di indagine. In tal senso, è parso utile innanzitutto fare ricorso alle norme di settore e, in un secondo momento, alle regole – comunque centrali – di diritto comune. Ed invero, l’atipicità del contratto di servizio che offre la piattaforma consente, applicando le note regole di ermeneutica giuridica, di ricercare la disciplina del contratto tipico più simile. Così si è tentato di identificare lo schema applicabile: è possibile, difatti, prospettare un collegamento negoziale tra il contratto di servizio della piattaforma e il contratto di finanziamento tra gli utenti; ciò comporta delle conseguenze in termini di procedimento negoziale e d’invalidità di quest’ultimo, applicabili a qualsiasi tipologia di crowdfunding e utili per l’interprete anche in caso d’entrata in vigore della Proposta di Regolamento. | URI: | http://hdl.handle.net/2307/40695 | Access Rights: | info:eu-repo/semantics/openAccess |
Appears in Collections: | T - Tesi di dottorato Dipartimento di Economia Aziendale Dipartimento di Economia Aziendale |
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