Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/40651
Title: La valutazione dell'istituzione universitaria : per una cultura diffusa e partecipata del miglioramento della qualità del servizio offerto
Authors: Tamborra, Valeria Ines Valentina
Advisor: Lopez, Anna Grazia
Keywords: valutazione del sistema
universita'
qualita'
analisi del contenuto
Issue Date: 16-Apr-2018
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La valutazione dei sistemi educativi ha assunto nel corso degli anni innumerevoli forme guidate da approcci e visioni differenti e, sovente, contrapposte. Tali contrapposizioni nascevano in seno alle singole peculiarità di tutto ciò che pertiene la valutazione, a partire dal significato stesso attribuito a questo termine (attribuire un giudizio di valore vs. misurare e descrivere). Per individuare un orientamento per la valutazione dei sistemi educativi è necessario definire il dominio concettuale proprio di un sistema educativo che può essere inteso come «un sistema complesso strettamente interconnesso con una realtà/ambiente, in cui i contesti culturali, sociali e comunicativi sono sempre più ampi» (Tessaro, 2015: 271). La Valutazione di Sistema persegue gli obiettivi di rendere trasparenti e accessibili le informazioni inerenti gli aspetti più rilevanti del sistema educativo così da poterne leggere il funzionamento; in questo senso risulta importante sia per valutarne lo stato di salute, sia per sviluppare strategie appropriate di controllo e miglioramento. La valutazione consente di monitorare e confrontare i dati a livello temporale e territoriale, tracciarne l’evoluzione nel tempo, rapportarli alle tendenze nazionali, operando confronti sia tra le diverse aree geografiche presenti all’interno del nostro territorio, sia tra l’Italia e gli altri Paesi dell’Unione Europea. Storicamente nella valutazione di sistema si è sempre reificata, negli obiettivi, una opposizione tra controllo e miglioramento. Nel tempo, mediante la riflessione teorica e le esperienze internazionali, i concetti di controllo e miglioramento si sono evoluti nei termini anglosassoni “accountability” al posto di “controllo” e “improvement” al posto di “miglioramento”. La riflessione sulla valutazione del sistema universitario muove i suoi primi passi con il cosiddetto “Processo di Bologna”, avviato nel 1999, dall’esigenza di costruire degli indicatori di comparabilità tra le università a livello internazionale. Il perno attorno a cui ruota questa riflessione è l’assicurazione della qualità dei sistemi universitari e il miglioramento dell’offerta formativa in vista di una maggiore competitività internazionale (Semeraro, 2006). In Italia l’assicurazione della qualità del sistema universitario è gestita dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), un’agenzia indipendente dagli organi statali. L’AGENZIA «valuta la qualità dei processi, i risultati e i prodotti delle attività di gestione, formazione, ricerca, ivi compreso il trasferimento tecnologico delle università e degli enti di ricerca» (DPR N. 76/2010) Il sistema di valutazione dell’Accademia in Italia (Galliani, 2011; Binetti, Cinque, 2015; Castoldi, 2015; Zaggia, 2015; Castoldi, 2015; L. 240/2010 e decreti successivi), persegue il principio di un miglioramento della qualità del sistema andando a incidere sulle pratiche dei docenti (Margiotta, 2014; Felisatti, Serbati, 2015). Appare pertanto fondamentale approfondire, al fine di comprendere le ricadute reali di siffatto sistema, analizzare le pratiche dei docenti a partire dall’esplorazione delle loro credenze, questo perché le pratiche sono profondamente connotate a partire dalle convinzioni e dalle credenze di chi le agisce (Mortari, 2009; Giovannini, 2017; Perrenoud, 2001). «L’impegno degli Atenei italiani nella predisposizione di sistemi per la rilevazione della qualità della didattica e della formazione, sia pure finalizzati soprattutto alle procedure per l’accreditamento previste dall’ANVUR, offre dati e informazioni che accentuano l’attenzione del mondo accademico alle problematiche dell’insegnamento e dell’apprendimento. In parallelo, con l’affermarsi di modelli e processi efficaci di valutazione, si rafforza la consapevolezza che per innovare non basta valutare e riflettere sugli esiti, bisogna qualificare le risorse umane e professionali attive sul campo (Felisatti, 2011)» (Felisatti, Serbati, 2015). OBIETTIVI DI RICERCA - approfondire il grado di diffusione tra i docenti universitari della cultura della qualità; - esplorare i significati attribuiti dai docenti ai concetti di qualità di un sistema universitario e del suo miglioramento; - esplorare i significati attribuiti dai docenti alle pratiche di valutazione del sistema universitario; - approfondire le ricadute del sistema di valutazione dell’Accademia nelle pratiche didattiche e di ricerca dei docenti. L’INDAGINE L’indagine è stata condotta seguendo un approccio esplorativo, guidata da domande di ricerca che hanno orientato la scelta dell’impianto metodologico che ha previsto il coinvolgimento di tutti i docenti implicati nel processo di valutazione interna dell’Università di Foggia (assunta come campo d’indagine di base) mediante un questionario quali-quantitativo volto a illuminare alcuni aspetti di fondo del tema oggetto di discussione sì da orientare approfondimenti futuri maggiormente mirati ed estesi. Popolazione L’indagine che ha coinvolto i docenti dell’Università di Foggia implicati nelle procedure di valutazione interna del sistema universitario: presidio di qualità, commissioni paritetiche docenti-studenti, gruppi di assicurazione della qualità, per un totale di 161 docenti e ricercatori chiamati a rispondere a un questionario quali-quantitativo. Le risposte pervenute sono 73. Analisi dei dati I dati sono stati analizzati mediante analisi del contenuto (Mininni, 2012; Amaturo, Punziano, 2013) avvalendosi del software T-LAB (Lancia, 2013). Le analisi svolte in T-LAB sono state: - co-word analysis e mappe concettuali, - analisi delle sequenze, - analisi delle specificità, - analisi delle corrispondenze, - analisi tematica dei contesti elementari, - cluster analysis - associazioni di parole. ESITI Dall’approfondimento della letteratura di riferimento, della legislazione che regolamenta il sistema e di quanto riportato dai docenti coinvolti nell’indagine, emerge che, sebbene, nei principi, la valutazione dovrebbe contribuire al miglioramento della qualità del sistema universitario, nella pratica essa appesantisce estremamente le procedure e il flusso documentale prodotto, finendo per divenire un oneroso adempimento burocratico. Emerge, inoltre, che la valutazione, nonostante se ne riconosca la fondamentale importanza in un processo di miglioramento della qualità del servizio, incide poco sulle pratiche didattiche e sostanzialmente per nulla sulle pratiche di ricerca. La valutazione dovrebbe soffermarsi sul lavoro realmente svolto da docenti e personale tecnico-amministrativo e, andando a riconoscere adeguatamente il lavoro di ciascuno, ne potrebbe promuovere il miglioramento nelle prassi. La valutazione potrebbe incidere, dunque, sulle pratiche solo se contessesse di riconoscere e promuovere la qualità del lavoro svolto. Accanto a questi aspetti, tuttavia, la valutazione consente un’analisi sistematica e continuativa di obiettivi da raggiungere e risultati ottenuti, in questo senso potrebbe retroagire sulle pratiche, sebbene attualmente risulta essere eccessivamente orientata all’adozione di criteri di misurazione quantitativi che non possono cogliere la reale qualità di un sistema di ricerca, formazione e impegno comunitario, quale è quello universitario. Il sistema di valutazione dell’Accademia dovrebbe coinvolgere maggiormente l’intera comunità, andando oltre il tecnicismo burocratico e agendo, invece, sul senso di appartenenza al sistema affinché possa svilupparsi una cultura diffusa del miglioramento della qualità del servizio offerto.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40651
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
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T - Tesi di dottorato

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