Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/40613
Title: La promozione degli stili di vita sostenibili
Authors: Abazi, Lejda
Advisor: Carrus, Giuseppe
Keywords: Stili di vita sostenibili
progetto Glamurs
Tempo
Benessere
Issue Date: 27-Mar-2018
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Gli stili di vita dei nostri giorni si caratterizzano per un consumo materiale intensivo, che può risultare dannoso per il nostro ecosistema a livello globale, e risultano inoltre spesso non adeguati a garantire alle persone una vita felice, appagante e piacevole. Mentre la nostra ricchezza materiale complessiva e la nostra cosiddetta “impronta ecologica” sono in aumento, i cittadini Europei dichiarano di sentire di più la sensazione di una pressione temporale (ossia la scarsità del tempo disponibile per far fronte ai compiti della vita quotidiana) e sperimentano un minor benessere soggettivo. Alla base di questo progetto di ricerca di dottorato vi è l’analisi del concetto di stile di vita sostenibile. In particolare, alla luce della letteratura psicologica di riferimento, si pone l’attenzione sullo studio del comportamento ecologico e degli atteggiamenti pro-ambientali. La ricerca è stata condotta nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca, finanziato dal 7° Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo della Commissione Europea, denominato GLAMURS (Green Lifestyles, Alternative Models and Upscaling Regional Sustainability), a cui il Dipartimento di Scienze della Formazione ha partecipato come partner. 2 Il progetto GLAMURS si è svolto tra gennaio 2014 e dicembre 2016, con l’obiettivo di fornire ai policy makers, ai cittadini e alle imprese supporto sulle politiche ambientali per promuovere la transizione verso un futuro sostenibile in Europa. Il progetto “GLAMURS”, coordinato dall’Università de la Corugna (Spagna), ha studiato gli atteggiamenti delle persone e i loro stili di vita in sette regioni europee (Germania, Spagna, Italia, Romania, Olanda, Austria e Regno Unito) con lo scopo di capire meglio i diversi stili di vita, le aspirazioni delle persone e i loro desideri per il futuro. Diversamente dagli approcci standard, gli stili di vita sono stati concettualizzati in questa ricerca come modelli di uso del tempo in domini e contesti della vita quotidiana, che si svolgono in luoghi specifici e hanno modelli associati al consumo, piuttosto che come semplici somme di singoli comportamenti indipendenti tra di loro o di singole scelte di consumo. In che modo le persone strutturano la loro vita quotidiana, quali decisioni prendono sul loro lavoro, come gestiscono il loro tempo a casa e lo svago, e tutto ciò che porta loro felicità e benessere, hanno conseguenze importanti per uno stile di vita sostenibile. La transizione verso stili di vita sostenibili e verso la green economy rimane una tra le sfide più importanti del nostro tempo, ed è un passo fondamentale per far fronte al cambiamento climatico globale. In diverse regioni europee, e in piccole comunità all’interno di queste, GLAMURS ha studiato il ruolo cruciale di cittadini comuni e gruppi “pionieri” per la transizione verso la sostenibilità e per ampliare le politiche di green economy oltre i livelli regionali. In Italia esistono varie iniziative attive nella comunità locale e nel territorio, che propongono attività economiche produttive e di consumo innovative, che lavorano in rete, e che attraverso la loro azione quotidiana promuovono il cambiamento verso la sostenibilità. In particolare, per il caso di studio italiano, ci si è concentrati sulla cooperativa agricola Co.R.Ag.Gio (Cooperativa Romana Agricoltura Giovani), che opera nella periferia Nord di Roma. Essa riunisce giovani donne e uomini (agricoltori, agronomi, cuochi, architetti, operai, antropologi, educatori) con la passione per l’agricoltura sostenibile, la produzione di alimenti sani, l’ambiente e la tutela del paesaggio. CoRAgGio si impegna a sviluppare un modello agricolo urbano sano, biologico e multifunzionale, con l’obiettivo di contenere la speculazione edilizia e il degrado urbano, sostituendola con un nuovo modo di vivere basato sull’attenzione per l’ambiente, sul rispetto della dignità del lavoro, sul valore e sul significato sociale dell’agricoltura. Questa iniziativa, con i suoi membri attivi e la rete di associazioni connesse, è stata considerata un caso di studio ideale per la ricerca, condotta attraverso una pluralità di metodi qualitativi, quali: 1. Social network analysis 2. Focus groups 3. Interviste in profondità 4. Back-casting scenario workshop I diversi strumenti impiegati per la ricerca di tipo qualitativo presentata in questa tesi, mirano a studiare: - I comportamenti relativi a stili di vita e scelte sostenibili principalmente sulla produzione e il consumo di beni materiali; - Potenziali conflitti e ostacoli, oltre le motivazioni e strategie per adottare nuovi stili di vita; - Le strategie di reti e la modalità di influenza sociale tra piccoli gruppi per il passaggio a stili di vita sostenibili; - Le percezioni, le esperienze, le abitudini, le attività e l’utilizzo del tempo nella vita quotidiana. In conclusione della ricerca, è possibile sintetizzare alcuni obiettivi e punti chiave fondamentali per comprendere e promuovere la transizione verso stili di vita sostenibili: - Produzione e consumo sostenibile di cibo (cibo locale, Km 0, biologico, salutare) e consumo di prodotti di manifattura basso impatto ambientale. - Mobilità e trasporti sostenibili (es. bici, trasporto elettrico, ecc.) - Accessibilità e fruizione delle aree verdi urbane e periurbane, per ridurre lo stress e migliorare il benessere delle persone. Osservazioni conclusive Lo studio condotto in questa tesi di dottorato suggerisce come gli stili di vita sostenibili non siano necessariamente opposti al perseguimento del benessere individuale, della ricchezza sociale e della crescita economica verde. Al contrario, i dati raccolti mostrano che le persone impegnate per la sostenibilità riportano un aumento del benessere a lungo termine, esprimono il desiderio di cambiare la loro vita in una direzione più sostenibile, e che questi desideri richiedono il sostegno delle istituzioni e autorità a livello locale, nazionale ed europeo per essere trasformati da semplici aspirazioni in abitudini consolidate e norme comportamentali condivise in una società più ampia. Spesso infatti, le persone hanno difficoltà a lasciare abitudini insostenibili consolidate a favore di alternative più sostenibili, e potrebbero ritenere difficile mantenere nel tempo nuovi comportamenti acquisiti recentemente. In generale, le persone potrebbero considerare le opzioni sostenibili piuttosto dispendiose in termini di tempo, difficili da adottare, angoscianti, inefficaci, troppo costose o semplicemente non redditizie. 4 Inoltre, quando i comportamenti insostenibili sono più facili, più accessibili e meno costosi a livello cognitivo, potrebbero essere adottati in modo automatico, senza necessariamente passare attraverso la consapevolezza, l'intenzionalità e il controllo individuale. L'esperienza e la percezione della scarsità di tempo sono ostacoli importanti nella scelta di stili di vita sostenibili. La consapevolezza personale delle questioni ambientali e la motivazione per essere una persona "verde" sono altresì fattori di primaria importanza quando si adottano e si mantengono scelte di vita sostenibili. Gli studi qui condotti, sottolineano l'idea che vivere una vita più sostenibile può spesso essere una questione di abitudine. Oltre le barriere strutturali come (ad esempio, la mancanza o l'inefficienza delle infrastrutture), la scarsità di tempo e la mancanza di un giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero possono diventare degli ostacoli ai cambiamenti dello stile di vita sostenibile, soprattutto se le persone sentono il bisogno di adeguarsi a tendenze e norme sociali che spingono verso scelte poco sostenibili (ad esempio, i valori culturali o le politiche governative che favoriscono il consumo intensivo di materiali). Al contrario, l'esperienza dell'affluenza del tempo (cioè, ritenere di avere il tempo sufficiente per fare tutto ciò che si crede importante), e la percezione di avere il controllo sulla propria organizzazione del lavoro e del tempo libero, potrebbe aumentare la probabilità che gli individui siano in grado di perseguire opzioni più sostenibili quando decidono sulle loro scelte di vita quotidiana. Queste scelte sostenibili sono anche legate a caratteristiche psicologiche come l’adesione a valori “biosferici”, l’identità pro-ambientale e l'autoefficacia ambientale (vale a dire, la valutazione delle proprie capacità di fare la differenza optando per scelte più sostenibili). Secondo l’indagine empirica effettuata, gli aspetti relativi al tempo di lavoro sono emersi come potenziali ostacoli a uno stile di vita più sostenibile. I partecipanti coinvolti nel nostro caso di studio hanno espresso la convinzione che alcuni programmi di lavoro tendono ad occupare troppo tempo, a spese di scelte di vita quotidiana più sostenibili. Inoltre, in alcuni casi, l'esperienza lavorativa stessa è stata definita troppo impegnativa e faticosa, con conseguente eccessivo esaurimento delle risorse cognitive e psicologiche. Ciò non solo porta a un'esperienza di insoddisfazione a livello personale, ma mina anche l'autocontrollo individuale, con potenziali conseguenze negative per il perseguimento di stili di vita sostenibili. Pertanto, avere più tempo a disposizione per sé stessi potrebbe portare le persone a fare scelte più sostenibili, come passare il tempo a fare cose per la propria comunità o passare più tempo all'aria aperta e a contatto con la natura.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40613
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
Appears in Collections:Dipartimento di Scienze della Formazione
T - Tesi di dottorato

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