Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/40590
Title: Patologia negoziale e imposizione tributaria
Authors: Giusti, Gabriele
Advisor: Tinelli, Giuseppe
Keywords: Riflessi fiscali
invaldità contratto
Issue Date: 12-Jun-2017
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La tesi indaga i riflessi dell’invalidità negoziale sulla dimensione sostanziale del prelievo, per pervenire ad un nuovo inquadramento nei rapporti tra autonomia privata e diritto tributario. Nel primo capitolo, la riflessione viene avviato attraverso un esame del problema dell’elusione tributaria. Viene, quindi, proposto un approccio diverso al tema dei rapporti tra libertà negoziale e imposizione fiscale, fondato sull’analisi dei riflessi dell’invalidità del contratto nel fenomeno fiscale. Nel secondo capitolo si tenta, invece, di inquadrare il fenomeno dell’invalidità del contratto nel diritto civile, proponendo una ricostruzione del ruolo della patologia negoziale in chiave “funzionale” anziché “strutturale”. Il giudizio d’invalidità viene pertanto ricostruito sulla base dell’interesso protetto dalle varie previsioni che dispongono l’invalidità del contratto, ammettendosene, così, una graduazione che superi la tradizionale equivalenza tra negozio nullo e inefficacia assoluta. Al negozio nullo, in questa prospettiva, possono essere ricondotti gli effetti che non si pongono in contrasto con l’interesse per il quale è predisposto il rimedio dell’invalidità. Nei successivi capitoli (il terzo, il quarto ed il quinto) tali conclusioni vengono calate nella materia fiscale. Si giunge così ad affermare che, considerata l’alterità dell’interesse protetto dalle previsioni di invalidità rispetto all’interesse fiscale, l’invalidità non deve necessariamente tradursi nell’inefficacia, sul piano tributario, del negozio nullo. Si giustificano in tal modo quelle norme tributarie (quali ad esempio l’art. 38 del T.U. 131/1986 in materia di imposta di registro) che ammettono la tassazione della forza economica che si esprime attraverso contratti invalidi. Il quarto capitolo si sofferma, invece, sulle ipotesi di invalidità negoziale introdotte dal legislatore per contrastare l’evasione tributaria. Si ritiene, tuttavia, che tale forma di sanzione sia inappropriata per il contrasto all’evasione, poiché la tutela offerta dall’ordinamento all’autonomia negoziale non dovrebbe confondersi con l’esigenza di assicurare la ragion fiscale. Il settimo capitolo si sofferma sulla simulazione, alla quale, trattandosi di fenomeno distinto dall’invalidità, si riconosce un trattamento diverso sul piano tributario, non potendosi ammettere la tassazione del negozio simulato in quanto inespressivo di capacità contributiva. Nella parte finale si ritorna al tema dell’elusione e dell’abuso del diritto. Di tali categorie concettuali, in particolare, si auspica un uso misurato da parte dell’interprete e del legislatore, considerate le loro potenziali conseguenze di limitazione agli effetti della libertà negoziale sul piano fiscale.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40590
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
Appears in Collections:Dipartimento di Giurisprudenza
T - Tesi di dottorato

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