Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/40336
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dc.contributor.authorTANGARI, EMANUELA ANGELA-
dc.contributor.otherBACCARINI, EMILIO-
dc.date.accessioned2021-09-30T10:55:50Z-
dc.date.available2021-09-30T10:55:50Z-
dc.date.issued2018-10-26-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/40336-
dc.description.abstractLouis Lavelle è il maggiore rappresentante della «filosofia dello spirito»; se a questa si è spesso rimproverato di ridurre l’attenzione per l’esperienza sensibile a favore di quella spirituale ed astratta, Lavelle mostra come l’urgenza della riflessione sull’interiorità è strettamente legata a quella sulla materia e sulla materialità del corpo, che delimita il pensiero universale e lo rende accessibile dal di dentro e non da fuori, permettendo che l’intimità del pensiero divenga intimità del miopensiero, restando però sempre in una prospettiva di non-oggettivazione. L’esperienza dell’essere è considerata anzitutto come un fatto immediato della coscienza, non necessitante di una precedente definizione concettuale: l’esperienza si traduce in un «ritorno al concreto». Lavelle realizza così un’opera metafisica di enorme spessore che culmina nella summa sistematica La dialettica dell’eterno presente, a partire dalla quale prende le mosse, dal 1928, una nuova valutazione del pensiero dialetti-co in Francia. Lavelle pone con attenzione e rigore il problema dell’essere, dell’esistenza e della partecipazione, del tempo, quindi della coscienza e della possibilità dell’atto personale. Egli non garantisce nessun progetto di restaurazione della metafisica, ma prende atto della metamorfosi della philosophia perennis. La «presenza totale» è l’esperienza fondamentale della filosofia e della coscienza, da cui si avvia la struttura metafisica e l’essere personale nella sua apertura all’Essere, vale a dire all’Atto assoluto: questa presenza è lo spirito nella sua libertà. Lavelle sviluppa la riflessione sull’interiorità: l’io, nella costituzione dell’identità propria, non prescinde dalla pluralità delle esistenze e delle esperienze soggettive, e si realizza all’interno e attraverso la partecipazione al mondo, attraverso gli altri esseri. Si giunge così all’analisi del problema del narcisismo, dell’amor proprio presentato dai moralisti francesi del XVII secoli (tra i quali La Rochefoucauld e La Bruyère), della costituzione e dello sviluppo dell’io e dell’identità, dell’amore possibile, della libertà autentica.en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treen_US
dc.subjectLIBERTA'en_US
dc.subjectPARTECIPAZIONEen_US
dc.subjectSPIRITUALISMOen_US
dc.subjectMETAFISICAen_US
dc.titleLIBERTA' E PARTECIPAZIONE: LA FILOSOFIA DI LOUIS LAVELLEen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::FILOSOFIA MORALEen_US
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::FILOSOFIA MORALEen_US
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::Philosophyen_US
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::Philosophyen_US
dc.subject.anagraferoma3Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologicheen_US
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo*
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
item.grantfulltextrestricted-
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo
T - Tesi di dottorato
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