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http://hdl.handle.net/2307/40332
Title: | TRA INFRASTRUTTURE E CITTA': SPAZI PERSI E LUOGHI D'OPPORTUNITA' NELLA SCALA INTERMEDIA DEL PAESAGGIO : IL CASO STUDIO DEL PROGETTO URBANO OSTIENSE-MARCONI | Authors: | Rabazo Martin, Marta | Advisor: | Montuori, Luca | Issue Date: | 12-Jul-2018 | Publisher: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | Questa tesi affronta una serie di tematiche che si centrano principalmente sulla scala intermedia del progetto di paesaggio e degli spazi interstiziali, e su come creare una rete di attivazione dello spazio pubblico attraverso una strategia di colonizzazione quale il Giardino Botanico Diffuso. La tesi è divisa in tre parti: la prima parte parla di Paesaggi, la seconda parte di Suoli e la terza di Interstizi. È una struttura reversibile: si basa sullo studio del Progetto Urbano per concentrarsi sulla scala intermedia come strumento chiave del progetto paesaggistico contemporaneo. Come caso di studio si prende il Progetto Urbano Ostiense-Marconi, che sarà l'area geografica di applicazione e verifica dei concetti affrontati nella parte teorica di questo studio. Successivamente, viene analizzato lo spazio perso nella città contemporanea e come questo spazio possa essere collegato creando progetti a scala intermedia. Applicando questi principi al caso del PUOM, il collegamento potrebbe essere effettuato attraverso la strategia di un Orto Botanico Diffuso che troverebbe la sua applicazione più immediata sulle superfici destinate a parcheggio, tipo di spazi dominanti nel settore Ostiense-Marconi. Si presenta uno studio che segue scale discendenti, dalla più grande (corrispondente ad un settore urbano e coincidente con l’ambito di applicazione del PUOM) alla più minuta, rappresentata appunto dal parcheggio, ma che potrebbe procedere in senso inverso e partire dallo studio del parcheggio come elemento caratterizzante di un intero settore. Questo è un processo che può essere applicato quando le relazioni stabilite con il territorio sono basate su componenti come il tempo e lo spazio sociale. La parte più applicativa e pragmatica si basa sul caso studio Ostiense-Valco San Paolo e serve per costatare nella realtà i concetti sviluppati nella parte teorica, anche se entrambe le parti sono costantemente alimentate tra di loro: ogni parte teorica trova una sua applicazione corrispondente, dal masterplan, alla tassonomia degli spazi persi, allo spazio pubblico e, infine, i parcheggi, come unità di spazio interstiziale da cui iniziare ad applicare i concetti del Giardino Botanico Diffuso. Si è deciso di prendere come caso di studio l'Ostiense-Valco San Paolo di Roma, che si trova a sud-ovest della città, e confina con le mura di accesso a Porta San Paolo e si sviluppa tra le due linee ferroviarie. Situato in posizione strategica con rispetto all'espansione della città verso il porto di Ostia, è sempre stato oggetto di numerosi piani e progetti in cui il suo ruolo principale era quello di collegare la città con il mare. E` il primo distretto industriale della città di Roma grazie non solo alle due linee ferroviarie, ma anche alla navigabilità del Tevere fino al porto di Trastevere leggermente più a nord. In questo settore, il tessuto disgregato coesiste con le grandi strutture della zona e le aree residenziali ed è stato colonizzato da un certo numero di parcheggi (spontanei e ufficiali), spesso in luoghi strategici (sulle rive del Tevere e lungo la Via Ostiense) che forniscono superfici asfaltate difficili da fondere con l'ambiente circostante. Partiremo da questi spazi residui trasformandoli nell'asse principale del masterplan dal quale partiremo per stabilire le diverse possibilità di azione. Il progetto dell'Università degli Studi Roma Tre, volto a portare la maggior parte delle sue facoltà e scuole (infrastrutture culturali) in questa zona, assieme al progetto della stessa Università di stabilire un Giardino Botanico Diffuso nelle stessa facoltà, creano la perfetta opportunità per capire come un settore in sviluppo, affronta gli interstizi creati nella sua progettazione e gli spazi anomali che già esistono. Lo stesso progetto dell'Orto Botanico Diffuso è un tentativo di dare continuità al “suolo urbano" attraverso un progetto di scala intermedia che colleghi le diverse aree pubbliche realizzate. | URI: | http://hdl.handle.net/2307/40332 | Access Rights: | info:eu-repo/semantics/openAccess |
Appears in Collections: | Dipartimento di Architettura T - Tesi di dottorato |
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