Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/3979
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dc.contributor.advisorBurgalassi, Marco-
dc.contributor.authorTilli, Cristina-
dc.date.accessioned2015-03-11T14:38:18Z-
dc.date.available2015-03-11T14:38:18Z-
dc.date.issued2011-05-16-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/3979-
dc.description.abstractLa tesi intende presentare i risultati di una ricerca sull’integrazione socio-sanitaria nella regione Lazio. L’integrazione tra sociale e sanitario è tema su cui da oltre 40 anni si confronta la comunità scientifica e si sono susseguiti numerosi interventi normativi ma che rimane sostanzialmente irrisolto, segnato da una traduzione operativa in cui permangono incertezze e contraddizioni. Al di là delle enunciazioni legislative e degli impegni programmatici, infatti, l’effettivo raccordo tra gli attori impegnati nel processo di integrazione resta un obiettivo ancora da conseguire. Per riflettere sulla questione dell’integrazione socio-sanitaria e sull’evidente scarto tra il dettato normativo e la prassi operativa la ricerca si è mossa su un doppio binario. Da una parte ha approfondito il quadro teorico e normativo di riferimento tenendo presenti soprattutto i diversi orientamenti della letteratura in materia e le indicazioni contenute nel P.S.N. 1998-2000. Dall’altra ha inteso mettere a fuoco la trama concreta con cui l’integrazione socio-sanitaria si realizza in uno specifico contesto territoriale, cercando di tracciare il profilo che oggi riveste nella regione Lazio. Con particolare riferimento alla realtà laziale, l’analisi si è indirizzata verso il confronto tra la rappresentazione dell’integrazione socio-sanitaria così come emerge negli atti regolamentari che presiedono al suo funzionamento territoriale e l’assetto organizzativo che realmente le sue attività conoscono nei tre momenti del percorso che il cittadino/utente svolge all’interno dei servizi, sociali e sanitari: l’accesso, inteso come primo momento in cui il cittadino viene in contatto con i servizi socio-sanitari; la valutazione e presa in carico, ovvero il processo attraverso il quale viene analizzato il bisogno ed assunta la decisione se – e come – rispondervi; l’intervento/trattamento, momento centrale dell’operatività dei servizi sociali e sanitari. Il lavoro di ricerca ha consentito di approfondire le seguenti questioni: la coerenza dell’impianto normativo regionale rispetto al quadro nazionale e agli sviluppi del dibattito scientifico e professionale; l’esistenza o meno di una effettiva corrispondenza tra il quadro normativo regionale in materia di integrazione socio-sanitaria e le prassi operative realizzate sui territori;i punti di forza e le criticità dell’attuale modello di integrazione, sia a carattere generale sia nei suindicati momenti del percorso dell’utente all’interno dei servizi; la valutazione che i protagonisti del processo danno della sua efficienza e della sua efficacia; le condizioni che si segnalano come favorevoli o sfavorevoli per lo sviluppo di una cultura dell’integrazione. La ricerca – condotta tra giugno 2009 e novembre 2010 – si è avvalsa di una metodologia di tipo quantitativo (questionario con domande strutturate) a cui si è accompagnato un approfondimento a carattere qualitativo (focus group con testimoni privilegiati). L’indagine ha coinvolto i principali attori impegnati nell’integrazione socio-sanitaria: 55 referenti di distretto edun campione di assistenti sociali nel percorso quantitativo e 2 gruppi di professionisti di specifiche aree distrettuali, appartenenti ad A.S.L. ed enti locali nell’approfondimento qualitativo. La tesi si articola in due parti; la prima, costituita dai primi 3 capitoli, ripercorre le tappe della ricerca teorico-concettuale. Il capitolo 1, dopo una iniziale definizione terminologica, ripercorre in senso storico l’evoluzione delle normative nazionali che, dalla Costituzione repubblicana ai giorni nostri, hanno predisposto le condizioni, introdotto al tema, descritto e regolamentato l’integrazione tra ambiti sociale e sanitario, parallelamente alle riflessioni degli esperti. Il capitolo si conclude con una sintesi di quelli che si possono considerare, ad oggi, gli elementi concettuali dell’integrazione sociosanitaria. Il capitolo 2 rappresenta un’apparente “pausa” dal tema dell’integrazione poiché contiene una sintetica analisi delle diverse linee di pensiero delle tre possibili prospettive di analisi della normativa relativa all’integrazione: la prospettiva economica, quella organizzativa e quella personalistica. Il capitolo 3 utilizza le prospettive presentate nel cap. precedente per rileggere le normative, cercando di cogliere in ciascuna di esse gli specifici riferimenti attribuibili alle diverse prospettive; si conclude con una sintesi, attraverso la quale comprendere globalmente in quali direzioni si sono mosse le diverse normative nel periodo considerato. La seconda parte della tesi riguarda specificamente l’integrazione socio-sanitaria nella regione Lazio, indagata attraverso la ricerca empirica. Si apre con un capitolo, il 4, che presenta una prima introduzione alla realtà regionale, attraverso un sintetico excursus delle normative dagli anni ’70 ad oggi, seguito da un’analisi dei principali atti in tema di programmazione ed organizzazione dei servizi sociali e sanitari. Il capitolo si conclude con una presentazione dei tratti principali dell’assetto territoriale e demografico delle 12 A.S.L. regionali, e dei relativi distretti. Con il capitolo 5 si entra nel vivo della ricerca empirica, analizzandone le risultanze a carattere generale, legate all’interesse degli attori istituzionali coinvolti, alle modalità di collaborazione e di co-progettazione, ai professionisti coinvolti ed alle tipologie di bisogni cui globalmente si rivolge, nello specifico caso del Lazio, l’integrazione. Il capitolo 6 cerca invece di tratteggiare un quadro della realizzazione dell’integrazione osservandola da un punto di vista particolare, quello del percorso dell’utente all’interno dei servizi; l’analisi prende in considerazione tre momenti di tale percorso ritenuti particolarmente significativi: l’accesso, la valutazione e presa in carico e gli interventi, quest’ultimi esaminati attraverso l’approfondimento di buone prassi, scelte dagli intervistati. Il percorso empirico della ricerca si conclude con il capitolo 7, che presenta alcuni elementi a carattere valutativo sull’integrazione nella regione, indagati presso tre differenti tipologie di attori: i referenti distrettuali, gli assistenti sociali, ed alcuni testimoni privilegiati, ovvero gruppi di operatori che lavorano in esperienze di tipo integrato.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.titleL'integrazione socio-sanitaria tra norme e prassi operative : il caso della regione Lazioit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze politiche e sociali::SOCIOLOGIA DEI PROCESSI ECONOMICI E DEL LAVOROit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze politiche e sociali::Sociology & Anthropologyit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologicheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Scienze dell'educazione*
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
Appears in Collections:X_Dipartimento di Scienze dell'educazione
T - Tesi di dottorato
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