Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/3917
Title: Gli alunni con cittadinanza non italiana tra politiche educative e dinamiche di integrazione : le percezioni, le aspettative e le ambiguità narrate
Authors: Gelormini, Paola
Advisor: Aluffi Pentini, Anna
Issue Date: 27-May-2011
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La ricerca approfondisce il rapporto tra le politiche educative, in tema di accoglienza e di integrazione degli alunni stranieri, e le realtà scolastiche a forte flusso migratorio. Lo studio si articola perseguendo due obiettivi di fondo: approfondire il rapporto, di congruenza o di contraddizione, tra le politiche per l’immigrazione e le politiche educative nazionali, per individuare il modello generale di integrazione a cui fanno riferimento; ricostruire le modalità con cui le organizzazioni scolastiche interpretano e mettono in atto le politiche educative di accoglienza e di integrazione dei minori stranieri, per comprendere “che cosa succede” alle norme nei loro processi applicativi ed evidenziare lo scarto tra politiche educative e ciò che avviene nella prassi scolastica quotidiana. Si parte da due presupposti di base, di cui si rimanda, per una lettura più articolata, all’Introduzione allo studio: a) l’azione educativa interagisce non solo con un sistema di politiche locali, nazionali ed europee, ma anche con politiche afferenti ad altri settori di intervento sociale, generando quegli spazi materiali e simbolici che influenzano le rappresentazioni sociali sull’alterità e la diversità. Spazi agiscono sul contesto sociale e scolastico, dando luogo ad accenti bipolari e contraddittori di interpretazione della presenza straniera, che viene definita, per molti versi, risorsa e per altri, fattore di ansia e di tensione sociale (De Vita 2007; Giovannini, Palmas 2002) b) la scuola, individuata come “luogo e mezzo di trasformazione generazionale del territorio”, si trova a dover rispondere ad una molteplicità di istanze spesso contraddittorie. Il rendere conto dei risultati formativi richiede di conciliare le esigenze di individualizzazione del percorso didattico - formativo con i criteri - vincoli nazionali di certificazione degli apprendimenti (Domenici, 2008). I processi riformistici in atto e la riduzione delle risorse umane e finanziarie condizionano i margini di autonomia progettuale e gestionale necessari a garantire il diritto allo studio previsto dal dettato costituzionale e internazionale. La prospettiva di lettura proposta nell’indagine, pur se si fonda su un’accurata analisi della normativa europea e nazionale e sulla documentazione scolastica, si avvale, prioritariamente, del punto di vista dei testimoni qualificati1 che operano e/o cooperano con le scuole ad alto flusso migratorio, per cogliere “quell’agire in situazione” che permette di comprendere “dal basso” alcuni scenari educativi locali. Le narrazioni sono, infatti, considerate, in letteratura, rilevatrici di un agire che può essere compreso solo all’interno del contesto in cui il soggetto è inserito e le storie narrate diventano fonti di arricchimento e canali conoscitivi privilegiati di comprensione. La ricerca empirica approfondisce la realtà di due Istituti Comprensivi ubicati nella Lombardia e nel Lazio. Il fine è quello di approfondire l’unicità del caso, la scuola con i suoi attori, per “dar voce” ai bisogni, alle aspettative e alle ambiguità narrate da parte di chi si trova giornalmente ad operare in realtà educative complesse. La scelta dei due diversi contesti territoriali trae significatività dalla distribuzione a “macchia di leopardo” delle presenze degli alunni stranieri che caratterizza il territorio nazionale. Gli obiettivi che hanno guidato la ricerca, che si è protratta da giugno 2008 a gennaio 2010, possono essere così riassunti: a) cogliere le interrelazioni esistenti tra politiche per l’immigrazione e politiche educative; b) comprendere se esiste uno spazio di azione e un modello generale comune nel modo di intendere lo straniero, a cui le politiche fanno riferimento; c) esaminare i valori su cui si fondano le politiche educative nazionali in tema di accoglienza e di integrazione degli alunni stranieri e analizzare le modalità con cui le politiche vengono tradotte sul piano locale; d) approfondire in che modo le riforme scolastiche influenzano i percorsi di accoglienza e di integrazione progettati nelle realtà scolastiche; e) comprendere se le scuole sono dotate di strumenti e risorse per garantire in modo continuativo il diritto allo studio e le pari opportunità formative; f) analizzare la percezione dei docenti sulle prassi di accoglienza e di integrazione attivate nell’ambiente professionale di riferimento; g) comprendere se sussistono presupposti per l'attuabilità di concreti percorsi di accoglienza e di integrazione. Le motivazioni che hanno sollecitato l’approfondimento del rapporto tra politiche per l’immigrazione e politiche educative sono scaturite, prioritariamente, dalla ricorrenza dei nuclei tematici emersi dall’analisi delle interviste effettuate a testimoni qualificati. Rimandando, per l’esposizione analitica, ai successivi capitoli di questo lavoro, è utile richiamare le domande da cui è partita l’indagine e a cui si è cercato di dare risposta: che tipo di rapporto intercorre tra le politiche per l’immigrazione e le politiche educative? Esiste uno spazio di azione e un modello generale comune nel modo di intendere lo straniero a cui le politiche fanno riferimento? Quali sono e su quali valori si fondano le politiche educative nazionali in tema di accoglienza e di integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana? Come vengono declinate a livello locale? Quanto incidono le riforme scolastiche sui percorsi di accoglienza e di integrazione degli alunni stranieri? Le scuole sono dotate di strumenti e risorse per progettare processi inclusivi capaci di garantire in modo continuativo il diritto allo studio e le pari opportunità formative? Come i docenti percepiscono i percorsi attivati nel loro ambito professionale e quali bisogni emergono? Esistono i presupposti per l’attuabilità di concreti percorsi di accoglienza e di integrazione? Per rispondere alle domande ci si è focalizzati su alcune aree; in particolare, è stata approfondita l’analisi:  dei nuclei tematici ricorrenti nelle interviste semistrutturate effettuate a testimoni qualificati che operano e/o cooperano nei due sistemi educativi;  della documentazione scolastica dei due contesti territoriali;  della letteratura e delle principali ricerche scientifiche sull’argomento;  delle politiche per l’immigrazione europee e nazionali;  delle politiche educative in tema di accoglienza e integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana;  di alcune innovazioni normative, introdotte dal 2006 al 2009, in riferimento alla scuola primaria e secondaria di primo grado. Gli esiti del percorso di ricerca hanno evidenziato alcuni nodi problematici, che vengono approfonditi nelle aree tematiche trattate specificatamente nella Ricerca sul campo e nelle Conclusioni. Data l’impostazione della ricerca, che assume come finalità prioritaria il contesto educativo non “come un’istanza di verifica di una problematica prestabilita, ma come punto di partenza di questa problematizzazione” (Kaufmann 2009 p.25), l’indagine mira ad offrire un contributo riflessivo al dibattito educativo sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana, nella convinzione che la rivalutazione dell’esperienza soggettiva possa far emergere quegli elementi di riflessione sociale necessari ad ostacolare quel “balbettio”, carico di ambivalenze e di contraddizioni, che la presenza dell’Altro ancora ci provoca (Losi, 2010).
URI: http://hdl.handle.net/2307/3917
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
Appears in Collections:X_Dipartimento di Scienze dell'educazione
T - Tesi di dottorato

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